sabato 23 giugno 2007

Philip Larkin: Water




If I were called in
To construct a religion
I should make use of water.

Going to church
Would entail a fording
To dry, different clothes;

My liturgy would employ
Images of sousing,
A furious devout drench,

And I should raise in the east
A glass of water
Where any-angled light
Would congregate endlessly.

1 commento:

alberto ha detto...

Ciao. sono un fanatico di Larkin al punto di ritradurmelo personalmente così mi piace di più
ti lascio un pezzo (anzi, il pezzo) da "Finestre alte"

Finestre alte


Quando mi capita di vedere due ragazzi
e immagino che lui se la scopa e lei
prende la pillola o si mette il diaframma,
so che questo è il paradiso
che ogni vecchio ha sognato per tutta la vita –
legami e convenzioni messi da parte
come una macchina scassata,
e ogni giovane che va giù per lo scivolo
di una felicità senza fine. Mi chiedo
se qualcuno guardandomi quaranta anni fa
ha pensato: Quella sarà la vita;
non più Dio, non più rigirarsi nel letto
per timore dell’inferno e del resto, e non
dovere nascondere quello che pensi del prete.
Lui e la sua banda tutti giù per lo scivolo,
liberi come uccelli. E di colpo
non vengono più parole, ma il pensiero di finestre alte:
il vetro che abbraccia il sole,
e, al di là, l’aria azzurra e profonda,
che non vuole dire nulla, non è di nessun luogo, e non ha fine.